Migliore lavatrice del 2024: confronto prezzi, migliori lavatrici acquisto online, opinioni
E’ presente ormai in quasi tutte le abitazioni ed è tra gli elettrodomestici più utilizzati al mondo. La lavatrice viene considerata una delle invenzioni più utili per il lavaggio della biancheria. Si tratta di una macchina che ha completamente cambiato la vita delle famiglie, lasciando completamente alle spalle il lavaggio a mano. Con la lavatrice si risparmia infatti molto tempo per le faccende domestiche. I programmi sono semplici, ma non scontati, ed è per questo che viene usata quotidianamente da milioni di uomini e donne.
In questa guida proveremo ad illustrarvi il funzionamento della lavatrice, le varie tipologie presenti sul mercato, cosa si intende per ciclo di lavaggio e per centrifuga e soprattutto quali sono i prezzi. Inoltre vi daremo ulteriori consigli su come utilizzare al meglio questo elettrodomestico e dove installarlo in casa. Insomma… restate sintonizzati!
La lavatrice: a cosa serve e principali funzioni
La lavatrice è un elettrodomestico di cui ormai oggi non si potrebbe più fare a meno. Ha reso sicuramente più semplice la vita a tantissime casalinghe o a chi si occupa del lavaggio di abiti e biancheria. Un vero valore aggiunto anche per gli uomini single.
La lavatrice è capace di eliminare le macchie, anche quelle più difficili, e di lavare e “strizzare” ogni capo di abbigliamento. Nel cestello possono essere inseriti, infatti, tutti i tipi di abiti, facendo prima una selezione in base ai materiali, al colore e al programma di lavaggio che si intende utilizzare. Ci sono, infatti, anche programmi più economici che durano poco e che consentono un notevole risparmio sulla bolletta.
Ci sono inoltre diversi prodotti che, oltre a lavare i capi di abbigliamento, li asciugano pure. Si risparmia anche il tempo di stendere la biancheria. Del tipo: cosa vuoi di più dalla vita? Gli ultimi modelli presenti sul mercato sono inoltre caratterizzati da maggiori funzionalità e da un design particolare. Ecco perché per i meno esperti non è poi così tanto semplice scegliere la giusta lavabiancheria per casa. Proveremo a darvi le giuste indicazioni affinché possiate fare la scelta migliore per le vostre “quattro mura”.
Lavatrice e fasi di lavaggio: come funziona?
Diciamoci la verità: tutti sanno a cosa serve una lavatrice in casa, ma pochi la sanno realmente utilizzare. C’è chi magari non conosce nemmeno la differenza tra i vari cicli di lavaggio. Di seguito proveremo a fornirvi qualche spunto in più per azionare e far funzionare al meglio la vostra lavabiancheria.
La lavatrice è un elettrodomestico che funziona grazie ad una tecnica, nota come quella dell’ammollo: si fa uso dell’acqua abbinata a detersivi ed ammorbidenti. Non mancano comunque altri macchinari, soprattutto per uso industriale, dediti solitamente ad un lavaggio a secco.
I capi di abbigliamento vengono posizionati nel cestello e dopo poco immersi nell’acqua e nel detersivo. L’acqua viene riscaldata grazie ad una resistenza interna e secondo il programma che è stato scelto dall’utente. Grazie al movimento rotatorio del cestello lo sporco viene rimosso dai vestiti. Et voilà i vostri abiti saranno lavati e profumati.
La tecnica dell’ammollo non è comunque l’unica ad essere utilizzata. C’è anche l’opzione “a pioggia” in cui si assiste ad una vera e propria “cascata” di acqua e detersivo dall’alto. Lo scroscio avviene con una certa potenza.
Procediamo comunque per fasi e partiamo dall’inizio. Il primo step consiste nel selezionare i vari capi di abbigliamento. Bisogna fare una distinzione tra gli abiti in cotone, di lana e tra quelli sintetici e delicati. La maggior parte delle lavatrici dà l’opportunità di scegliere il programma giusto per ogni tipo di tessuto. Una volta scelto il tipo di capo di abbigliamento, bisogna effettuare una seconda selezione: i bianchi vanno separati dai colorati e tra i colorati bisogna distinguere tra i vestiti chiari e quelli scuri. Evitate di mischiare tessuti colorati con quelli bianchi: finirete per scambiare gli abiti più chiari. Anche i capi di abbigliamento delicati vanno lavati con un apposito programma. Fin qui ci siamo? Tutto chiaro? Andiamo avanti!
Una volta che abbiamo proceduto con la separazione dei vari vestiti, controllate sempre che nelle tasche dei pantaloni non ci sia niente. Vi è mai capitato di lavare anche fazzolettini di carta o addirittura soldi e monete? Meglio dare un’occhiata in più. Per evitare problemi ai colori, girate i capi di abbigliamento. Se invece su qualche abito è presente qualche macchia più difficile da rimuovere, effettuate qualche trattamento prima del lavaggio in lavatrice. Ci sono anche detergenti specifici.
Ora non dobbiamo fare altro che inserire i vari capi da lavare nel cestello della lavatrice. La portata massima dipende dal tipo di lavatrice. Il nostro consiglio è sempre quello di non riempirla eccessivamente e di lasciare un minimo di spazio tra gli abiti in modo che il lavaggio avvenga ne modo migliore. Il secondo step è scegliere il giusto programma di lavaggio: c’è quello per i panni in cotone, in lana, sintetici e delicati.
I programmatori possono essere meccanici ed elettronici. I primi girano soltanto in senso orario. Quelli elettronici, invece, girano sia a destra che a sinistra e non presentano ingranaggi.
Esempi di lavatrici con carico dall’alto
Sul programmatore meccanico sono presenti dei numeri. Molto spesso si parte dal numero 1 e si arriva al 18: ogni numero corrisponde ad un tipo di lavaggio (cotone, sintetici, lana e delicati). Se i vestiti sono sporchi, conviene selezionare il numero più piccolo. Con il numero uno, infatti, il programma prevede anche la fase del prelavaggio. Se, invece, non ci sono macchie e lo sporco non è intenso, si può anche evitare la fase del prelavaggio e partire dal numero due del programma.
Una volta scelto il programma giusto per il nostro vestiario da lavare, passiamo ad impostare la temperatura. Si arriva fino a 90 gradi. Noi consigliamo di regolarla sui 60 gradi per gli abiti in cui lo sporco appare più intenso. In altri casi la temperatura potrà essere anche più bassa. Selezionare una temperatura molto alta talvolta può significare anche rovinare i capi di abbigliamento. Fate sempre caso all’etichetta presente all’interno del capo di abbigliamento; lì è consigliato anche il tipo di lavaggio da effettuare. Per quanto riguarda la centrifuga: va effettuata alta se gli abiti sono in cotone; bassa per i vestiti delicati. Non va fatta la centrifuga per i capi in lana.
Passiamo ora ad inserire il detersivo e ad avviare la lavatrice. Il cassetto per inserire il detergente è composto da vari scomparti. C’è quello riservato alla candeggina (simbolo CI inscritto in un triangolo) che, però, soprattutto nei modelli di ultima generazione non è quasi mai presente. Non tutti gli elettrodomestici possono effettuare, infatti, il candeggio dei tessuti. Se la vostra lavatrice ha lo scomparto per la candeggina, procedete pure. Naturalmente prima di partire, controllate sempre che i vostri capi siano adatti per questa fase di lavaggio. Come? Date sempre un’occhiata alla targhetta presente all’interno del vestito. E’ consigliata la candeggina delicata per i tessuti in lana e per quelli colorati.
Un secondo scomparto del cassetto è dedicato all’ammorbidente (simbolo a forma di fiore). Questo detergente va versato nella vaschetta e sarà poi assorbito man mano durante la fase del lavaggio. La quantità dell’ammorbidente è legata ovviamente alla quantità di carico del bucato.
Il detersivo va poi inserito nel cassetto per la fase del prelavaggio (simbolo I). Questa vaschetta è collocata a destra o a sinistra e va riempita quando c’è da lavare un abito sporco ed è quindi necessario un pre-trattamento. Lo scomparto più usato non può essere che quello del lavaggio (simbolo II): è posizionato al centro del cassetto. Qui va messo il detersivo in base alla quantità di biancheria che abbiamo caricato nel cestello. Questo spazio “ospita” per la maggior parte dei casi il detersivo in polvere, ma anche quello liquido riesce a defluire senza alcun problema.
Sia con la lavatrice meccanica che con quella elettronica, va sempre scelto il tipo di programma giusto in base al tessuto e all’intensità dello sporco. In alcuni casi la temperatura va impostata manualmente, in altri invece è abbinata al tipo di programma scelto.
Ci sono anche programmatori elettronici digitali: si seleziona il programma desiderato e poi temperatura e giri vengono di conseguenza. Una volta terminato il lavaggio, bisogna estrarre i vestiti e poggiarli in una bacinella in modo da stenderli. Noi suggeriamo sempre di asciugare la guarnizione in modo da contrastare i cattivi odori. L’oblò, inoltre, va lasciato socchiuso. Non dimenticate mai di pulire anche il filtro: in molti dispositivi è collocato all’esterno alla lavatrice; in altri modelli il filtro è presente nel cestello.
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Come pulire la vaschetta del detersivo?
Se ci tenete che la vostra lavatrice non vada incontro a guasti e ad incrostazioni, allora prendetevi cura pure della vaschetta in cui va inserito il detersivo. Provate a staccarla e a sciacquarla con acqua calda. Nel caso si faccia uso di un detersivo in polvere, potreste anche trovarvi a fare i conti con alcune incrostazioni. Che fare? Prendere una spugnetta o un vecchio spazzolino. Un po’ di forza e il gioco è fatto!
Se lo sporco non va via, allora immergete la vaschetta in acqua e detersivo e lasciatela in ammollo per una mezz’ora. Al termine di quest’operazione, sciacquate nuovamente la vaschetta ed inseritela nel suo alloggiamento. Pronti per il prossimo bucato?
Cos’è la centrifuga?
La centrifuga è una delle funzioni più note della lavatrice. Si attiva in modo automatico in base ad alcuni programmi di lavaggio o può essere impostata in maniera manuale. Con la centrifuga il cestello gira velocissimo e con esso tutto il bucato. Non tutti i capi di abbigliamento sono idonei, però, a tale tipo di lavaggio. La lana è uno di quei tessuti che potrebbe infeltrirsi. Non ci provate proprio, mi raccomando!
Con la centrifuga tutti i capi di abbigliamento vengono strizzati. L’acqua, utilizzata per il lavaggio, viene completamente assorbita. Se la centrifuga è forte, il bucato si asciugherà molto più velocemente. Questa funzionalità cambia a seconda del modello: si va dagli 800 giri al minuto ai 1500 giri.
Chi non ha un’asciugatrice ma ha bisogno di far asciugare quanto più velocemente il bucato, dovrebbe utilizzare una centrifuga di 1500 giri al minuto. Quella da 800 giri potrebbe non essere sufficiente in caso di particolari necessità e in assenza di un’asciugabiancheria.
Esistono due tipi di centrifuga in una lavatrice:
- Centrifuga fissa: il numero di giri non può essere impostato dall’utente. La velocità è sempre la stessa in ogni tipo di programma di lavaggio.
- Centrifuga variabile: la velocità varia in base al programma scelto o può essere comunque impostata in modo manuale da chi si sta occupando del bucato.
Il nostro consiglio è optare per una centrifuga variabile. Non tutti i capi di abbigliamento possono infatti “sopportare” una velocità troppo forte; è preferibile che il numero di giri venga impostato in base al tipo di bucato da fare.
Cosa fare se la centrifuga è lenta?
Non è un guasto ricorrente ma può capitare a chiunque di ritrovarsi con una centrifuga alquanto rallentata. Un problema che insorge all’improvviso nel momento in cui dovrebbe attivarsi tale funzione della lavatrice. Se la centrifuga non dovesse proprio avviarsi, allora sarà il caso di controllare le spazzole. Qualora invece partisse ma poi andasse man mano a diminuire la velocità del cestello, ci sarà da indagare e soffermarsi su vari aspetti.
Le lavatrici moderne presentano un numero di almeno 800 giri fino a salire. La velocità aumenta in modo graduale: il cestello prima effettua delle rotazioni e poi man mano la potenza aumenta. Capita, spesso, però che venga mantenuta per tutto il tempo una velocità minima e che dunque la centrifuga subisca un rallentamento. Non riesce ad andare oltre. Come mai? Sul banco degli imputati ci finiscono tre elementi: sotto la lente ci sono, infatti, la scheda elettronica, la tachimetrica ed il motore.
Esempi di lavatrici moderne
La scheda elettronica è un po’ come il cervello della lavatrice in quanto coordina tutte le sue funzioni. Sotto la sua gestione ci sono anche i giri della centrifuga. Sarà poi un tecnico esperto a stabilire se il rallentamento dei giri della centrifuga possa essere dovuto alla scheda elettronica. Qualche componente potrebbe essersi bruciato.
La tachimetrica permette, invece, al motore della lavatrice di girare ma la velocità viene stabilita dalla scheda elettronica. Nel caso in cui venga comunque registrato un guasto alla tachimetrica, allora anche il funzionamento della centrifuga verrà sicuramente compromesso. La tachimetrica è presente all’interno del motore: a fermarla vi è un pezzetto metallico. Per rimuoverla sarà il caso di forzare questa piastrina e staccare i fili elettrici che collegano la tachimetrica al motore della lavatrice. Basterà applicare una piccola pressione per estrarla dall’elettrodomestico. Si può sostituire e rimontarla. L’operazione va effettuata con la spina elettrica della lavatrice staccata.
Sotto i riflettori in caso di centrifuga rallentata ci finisce pure il motore della lavatrice che potrebbe aver perso qualche colpo in termini di potenza. Non resta allora che sostituirlo affinché il nostro caro elettrodomestico torni a funzionare in modo corretto, lavando al meglio il nostro bucato. Ma come si rimuove il motore di una lavatrice? Il primo step sarà quello di staccare la spina elettrica. Poi si rimuove la cinghia che collega il motore alla puleggia. Si passa, come secondo step, a scollegare il motore dal connettore elettrico e a svitarlo dalla vasca dell’elettrodomestico. Una volta rimosse tutte le viti, si estrae il motore della lavatrice. L’ultima fase prevede l’acquisto di un nuovo motore. Recatevi da un rivenditore di ricambi per comprare lo stesso modello. Una volta montato, non vi resta che far partire la vostra lavatrice.
Lavatrice e sistemi di sicurezza: quanti ne esistono?
La lavatrice è un elettrodomestico di cui fidarsi perché caratterizzata da una serie di importanti dispositivi di sicurezza. Ciò garantisce al consumatore sia l’efficienza della macchina che una maggiore tutela della sua incolumità. Uno degli aspetti che non va affatto trascurato è il dispositivo antitrabocco che permette di limitare la quantità di acqua nel cestello. L’obiettivo di questo sensore è evitare che l’acqua venga erogata in modo eccessivo tanto da poter allagare anche casa.
Simile al precedente c’è il dispositivo antiallagamento: questo sistema ferma l’attività della lavatrice nel caso l’acqua fuoriesca dall’elettrodomestico. Entra in funzione se il sensore antitrabocco non è riuscito nella sua “mission”. Molto utile pure il dispositivo acqua-stop qualora ci fossero problemi e guasti alle tubature di carico e scarico dell’acqua.
Dove installare una lavatrice?
La lavatrice può essere installata in determinate zone della casa. Le aree idonee ad accogliere l’elettrodomestico sono: la cucina, il bagno e la lavanderia. Perché? Semplice, vanno sfruttati gli attacchi di acqua ed elettricità presenti in questi ambienti. Naturalmente l’area in cui posizionare questo apparecchio viene scelta anche in base ad una serie di fattori: lo spazio che si ha a disposizione; la grandezza della lavatrice; il carico che l’elettrodomestico riesce a supportare; l’ubicazione delle prese elettriche e del carico e dello scarico dell’acqua; la distanza dagli altri elettrodomestici. Altro aspetto che non è poi di poco conto è sicuramente la rumorosità dell’apparecchio.
Ora che avete scelto il luogo in cui installare la vostra lavatrice, dovete dare importanza agli attacchi. Non può, infatti assolutamente mancare quello del carico dell’acqua e di scarico verso le fogne. A che serve? La lavatrice, una volta utilizzata l’acqua, la scarica nelle fogne perché sporca.
Il tubo dello scarico dell’acqua deve essere resistente per evitare che possa danneggiarsi. Inoltre è stato stabilito che il limite massimo di resistenza della pressione è di 60 bar.
Altro importante attacco è quello alla rete elettrica che non può essere distante dalla lavatrice. E’ naturale che l’impianto debba essere a norma. Deve presentare una potenza di oltre 3 kw.
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Quanto consuma una lavatrice?
Ma quanto consuma una lavatrice? E’ sicuramente tra gli interrogativi più ricorrenti quando si acquista questo elettrodomestico. Secondo alcuni studi una lavatrice di classe A, dotata di una potenza di 2.000 Watt, consuma 300 kWh all’anno. Parliamo di un elettrodomestico utilizzato in media quattro volte alla settimana per lavaggi ad una temperatura di 60 gradi. In termini economici: 300 kWh all’anno equivalgono a 90 euro circa ogni 12 mesi.
Le lavatrici che consumano meno sono sicuramente quelle di classe A+++. La riduzione è pari al 25 per cento se confrontata alla classe A. Per risparmiare sulla bolletta energetica bisogna, comunque, fare attenzione alla temperatura del lavaggio. Se l’acqua, utilizzata per il lavaggio, è meno riscaldata, si risparmia. Il nostro consiglio è oscillare tra una temperatura di 40 e 60 gradi. Ancora meglio se la lavatrice presenta già un allaccio all’acqua calda e dunque l’acqua arriva già riscaldata all’interno dell’elettrodomestico. Prima dell’acquisto dell’apparecchio occhio allora alla classe energetica (meglio i modelli di classe elevata) e ai programmi che consentono di risparmiare in termini di energia e di acqua.
La tabella delle classi energetiche
CLASSE ENERGETICA | CAPACITA’ DI CARICO | PREZZO |
---|---|---|
A+++ | 5 chili | 600 euro circa |
A+++ | 6 chili | 490 euro circa |
A+ | 5 chili | 590 euro circa |
A++ | 5 chili | 500 euro circa |
Bucato ingiallito: come fare?
A chi non è mai capitato di fare i conti con capi di abbigliamento ingialliti? Non c’è rimedio migliore che effettuare un trattamento prima del lavaggio in lavatrice. Uno dei trucchetti più utilizzati è mescolare il bicarbonato con detersivo neutro (anche quello per i piatti) e sapone di Marsiglia in scaglie. Questo composto va strofinato sulle parti ingiallite del bucato e poi il tutto va messo in lavatrice. Nel cestello dell’ammorbidente è il caso di aggiungere un bicchiere di aceto bianco che servirà ad eliminare ogni tipo di cattivo odore.
E se il bucato uscisse ancora di colore giallo e non avesse recuperato il suo candore, cosa fare? Niente panico. Prendiamo i panni e li immergiamo in una bacinella di acqua fredda: all’interno mettiamo due cucchiai di sale grosso e poi un mezzo bicchiere di aceto bianco. Lasciamo gli abiti in ammollo per qualche ora prima del lavaggio in lavatrice. Et voilà, il risultato vi stupirà.
Se i vostri abiti bianchi si sono macchiati a causa del trucco, potete mettere acqua e aceto sull’alone del rossetto o del fondotinta e lasciare che il composto agisca per almeno mezz’ora prima del lavaggio in lavatrice. Se la macchia è di muffa va utilizzato il sapone di Marsiglia a scaglie: va strofinato sulla macchia e poi l’abito va messo in lavatrice. In caso di sangue, basterà trattare il capo con acqua ossigenata e poi procedere con il lavaggio nella lavatrice.
Bucato perfetto? I consigli giusti
Il bucato perfetto è il traguardo più ambito di chi si occupa di lavare e stendere la biancheria. Di seguito vi illustreremo alcuni consigli affinché i vostri abiti escano profumati e puliti dalla lavatrice. Il primo suggerimento prezioso è quello di non riempire tutto il cestello con il bucato. Quando viene stipata troppa roba, gli abiti non vengono lavati per bene. L’acqua e il detersivo non riescono a raggiungere tutti i capi di abbigliamento. Il limite del carico non va mai superato. Solitamente per le lavatrici standard il carico è di cinque chili.
Stendere il bucato alla luce del sole è un’altra azione importante da fare quando si intende avere un bucato pulito e privo di macchie. Altro aspetto importante riguarda proprio la qualità dei capi: il cotone è sicuramente superiore rispetto ai sintetici che possono ingiallire con più facilità.
I capi di abbigliamento bianchi vanno lavati in maniera separata in modo che non si vengano a creare macchie. Il detersivo va usato nella giusta quantità: quando nell’acqua c’è molto calcare, è il caso di aggiungere più detersivo. Importante per una corretta manutenzione della lavatrice effettuare almeno una vota al mese un lavaggio a vuoto ad una temperatura di 90 gradi: servirà a cancellare ogni traccia di cattivo odore.
Passiamo ora ad un bucato bianco perfetto. Prendiamo lenzuola, tovaglie, magliette e riponiamo il tutto nel cestello della nostra lavatrice. Anche in questo caso non bisogna andare oltre il carico indicato. Se si esagera si rischia di non lavare per bene tutti i capi di abbigliamento. Passiamo poi a versare il detersivo nel cassettino e a mettere l’ammorbidente nella sua vaschetta. Poi facciamo partire pure la lavatrice.
La temperatura va impostata a 60 gradi. Nel momento in cui la lavatrice tira l’acqua, bisogna inserire il detersivo nel cassettino. Mettete pure un dito di candeggina diluita con acqua e due cucchiaini di bicarbonato sciolti sempre nell’acqua. Il bicarbonato serve a contrastare la durezza dell’acqua e al contempo a tutelare la funzionalità della lavatrice
Una volta terminato il primo ciclo di lavaggio, lasciate il bucato in ammollo in lavatrice per circa quattro ore. Procediamo poi con il lavaggio e con la centrifuga. Il vostro bucato sarà bianco e lindo.
Lavatrice: motore a spazzole, asincrono e inverter
La rotazione del cestello della lavatrice, che consente il lavaggio di biancheria e vestiti, è generata dal motore dell’elettrodomestico. Il motore è allacciato ad una puleggia che a sua volta si trova nella parte posteriore del cestello. Il collegamento tra motore e puleggia è dovuto ad una cinghia. I motori delle lavatrici possono essere di due tipi: c’è il motore asincrono che utilizza il campo magnetico rotante generato dalla conversione della corrente alternata e il motore a spazzole.
Il motore della lavatrice, noto come “a spazzole”, funziona tramite dei fili di rame che vengono attivati mediante delle spazzole striscianti. Queste ultime, infatti, esercitano una pressione sui contatti del motore. Il motore a spazzole è frequente soprattutto nelle lavatrici più moderne anche se i modelli più tecnologici presentano un motore inverter.
Esempi di lavatrici con motore inverter
Il motore inverter della lavatrice consente di controllare i consumi dell’energia e, quando è privo di spazzole, ha anche un altro vantaggio: non produce rumori. Questo tipo di motore non emette, infatti, vibrazioni durante la centrifuga e lo scarico dell’acqua. Fasi, invece, più rumorose in presenza di altri motori.
Quando ci troviamo a dover scegliere una lavatrice, è chiaro che anche il motore sia una delle componenti su cui dobbiamo concentrare la nostra attenzione. Il motore di una lavatrice ha un ruolo fondamentale: da lui dipendono il funzionamento, l’efficacia e anche la la silenziosità o la rumorosità della macchina. Sia che si tratti di una lavatrice economica che molto costosa, il motore conta.
Il cestello della lavatrice non gira: problemi e soluzioni
Se il cestello della lavatrice non gira, c’è un problema e bisogna risolverlo il prima possibile. Si tratta di uno dei principali disagi che capita quando si fa uso di questo elettrodomestico. E chi non ne fa uso al giorno d’oggi? La lavatrice è ormai uno degli elettrodomestici più utilizzati al mondo. Una compagna fedele nella vita quotidiana di ciascuno di noi.
Anche se negli ultimi anni sono stati messi in vendita numerosi modelli di lavatrici più tecnologici e avanzati, qualche problemino tende sempre a registrarsi. La centrifuga che non si avvia, si sente qualche rumore di troppo, la scheda elettronica che si brucia o anche il cestello della lavatrice che non gira. I disagi possono essere vari: la cosa che conta è capire di che si tratta e darsi da fare per trovare una soluzione rapida ed efficace.
Quando il cestello non gira, la lavatrice non riesce a funzionare nel migliore dei modi. E allora non resta che capire l’origine del problema. In caso contrario a subirne le conseguenze sarà in primis il vostro bucato. Questo problema si verifica quando c’è un guasto al motore o al pressostato o quando alcune parti meccaniche della lavatrice hanno subito danni. Pure un guasto al filtro di scarico potrebbe determinare una mancata rotazione del cestello.
Attenzione, però, anche alla cinghia. Se rotta o danneggiata, può causare problemi alla rotazione del cestello. La prima cosa da fare è controllare il suo stato di salute: se la cinghia è spezzata, basterà aprire l’oblo della lavatrice e cercare di far girare il cestello manualmente. Se gira a vuoto o senza alcun criterio, allora la cinghia è rotta. Mistero scoperto!
Ma perché si spezza la cinghia di una lavatrice? Le motivazioni possono essere diverse e di varia natura. Molto spesso la cinghia si rompe perché gli ammortizzatori della lavatrice non lavorano in modo corretto, altre volte perché usurata. Si tratta, infatti, di una criticità ricorrente soprattutto nelle macchine più vecchiette.
Non confondete però la rottura della cinghia con il fatto che possa essere andata fuori asse. Nel secondo caso la cinghia può essere rimessa al suo posto e non fa affatto sostituita. Altre possibili motivazioni all’origine della mancata rotazione del cestello sono la rottura della puleggia, il guasto al motore o il mancato funzionamento dell’interruttore del vetro. Insomma problematiche che richiedono l’intervento di un tecnico competente ed esperto. Noi non consigliamo affatto, in queste circostanze, il fai da te.