La lavatrice è tra gli elettrodomestici più amati in casa. Diciamoci la verità: oggi non si potrebbe più fare a meno di questa macchina in grado di lavare e disinfettare la nostra biancheria. I programmi di lavaggio cambiano a seconda del modello: con il prelavaggio bisogna inserire un detersivo nell’apposita vaschetta prima dell’avvio della lavatrice; il riscaldamento consente all’acqua di riscaldarsi mediante una resistenza. La temperatura e la durata del ciclo di lavaggio cambiano a seconda del programma che abbiamo scelto. Si passa poi al risciacquo della biancheria per eliminare ogni traccia di detersivo e alla centrifuga che può presentare una velocità fissa oppure può essere impostata in modo manuale.
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La centrifuga è una delle funzioni più note di una lavatrice: permette di far girare il cestello, e di conseguenza il bucato, in modo veloce. Non tutti i capi di abbigliamento sono adatti alla centrifuga: la lana non è idonea a tale tipo di lavaggio. La centrifuga può essere avviata in modo automatico o manualmente.
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Può succedere che la lavatrice si accenda ma non parta. Com’è possibile? Fino a due ore fa, magari, funzionava! Ebbene capita. La prima cosa da fare è capire come mai l’elettrodomestico non riesca ad entrare in funzione. Diamo prima un’occhiata al cestello e vediamo se, dopo aver avviato il programma, c’è acqua al suo interno. Nel caso in cui l’acqua non venga caricata per bene, due potrebbero essere i problemi che abbiamo di fronte: un guasto al blocco serratura o all’elettrovalvola. Il primo serve a chiudere lo sportello della lavatrice affinché ci sia il carico dell’acqua: se è guasto, l’operazione non va avanti. L’elettrovalvola, invece, ottiene il segnale dal blocco serratura e consente all’acqua di circolare. Altro possibile problema potrebbe essere la presenza di qualche intoppo nel tubo di carico.
Non bisogna trascurare la possibilità che l’acqua venga caricata ma che il lavaggio non parta allo stesso modo. Sotto i riflettori, in questo caso, potrebbe finirci il pressostato, la cui funzione è proprio quella di regolare la quantità di acqua sufficiente per il ciclo di lavaggio. Nel caso in cui il fluido non riesca ad arrivare al limite fissato, il motore non si avvia.
Se, infine, è il motore dell’elettrodomestico a non partire, allora la causa potrebbe essere collegata ad un guasto; all’usura delle spazzole e dei cuscinetti; al condensatore di spunto messo k.o. oppure alla cinghia che potrebbe essere non collegata bene alla puleggia.
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La capienza di una lavatrice, ovvero la capacità di carico della macchina, viene scelta in base al numero dei componenti della famiglia e alle abitudini personali. Il limite di carico è di 3,5 chilogrammi per poi arrivare agli 11, 12 chili. La capienza media dell’elettrodomestico è di circa 6, 7 chilogrammi.
Per fare in modo che il bucato venga lavato nel migliore dei modi e per far sì che la lavatrice non vada incontro ad usura e guasti, non bisogna riempire troppo il cestello. Non possiamo, infatti, inserire una quantità di biancheria superiore alla portata massima dell’elettrodomestico. Rischiamo che i capi di abbigliamento vengano lavati poco e male
Prendiamo come punto di riferimento una lavatrice dalla capacità di 9 chilogrammi e vediamo che tipo di biancheria può essere inserita nel cestello della macchina. Se dobbiamo effettuare un bucato di cotone, dobbiamo inserire 9 chilogrammi di cotone. Nel caso di lavaggio di sintetici, non dobbiamo superare il limite di 4 chilogrammi e per la lana di 2 chili. Naturalmente la capacità di carico cambia a seconda dei modelli e delle marche. In altre lavatrici, dalla capienza massima sempre di 9 chilogrammi, è possibile inserire fino a 6 chili di cotone; 3 chili di sintetici e 1,5 chili di lana. Immaginiamo insieme di dover preparare la quantità giusta di bucato: un lenzuolo; una federa; una tovaglia; un accappatoio; un jeans; un telo per asciugare le mani; una camicia; un tovagliolo; un copripiumone; una camicia da notte; la biancheria intima; una tuta maschile; un pigiama maschile; una camicetta. Il nostro suggerimento è sempre quello di leggere il libretto delle istruzioni per comprendere al meglio il funzionamento della macchina.
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Sono due i cuscinetti della lavatrice: servono a garantire maggiore solidità e saldezza al cestello. Sono collegati tra loro da un perno. Uno è posizionato all’interno della vasca; il secondo all’esterno. Il cuscinetto, ubicato nella parte interna della macchina, non entra in contatto con l’acqua in quanto è protetto da una membrana. Nel caso in cui uno dei due cuscinetti si rompa, allora la causa è da ricollegare proprio alla presenza d’acqua. Significa che la membrana protettiva si è guastata e ha permesso il contatto con l’acqua. A quel punto i cuscinetti andranno man mano ad arrugginirsi fino a non assicurare il loro funzionamento. Se i cuscinetti sono arrivati al “termine della loro vita”, il cestello emetterà dei rumori metallici mentre gira. Non resta allora che sostituirli. Come?
Togliamo il coperchio della lavatrice, apriamo la vasca e tiriamo fuori il cestello. Qui troveremo i due cuscinetti: con il cacciavite, rimuoviamo la membrana in plastica per poi passare a dare alcuni colpi sui cuscinetti stessi in modo che escano fuori. Compriamo poi i ricambi, i due cuscinetti e la membrana, e li inseriamo. Prima di avvitarli, utilizziamo un po’ di grasso. Chiudiamo la vasca e avviamo il nuovo ciclo di lavaggio in lavatrice.
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A chi non è capitato? Il detersivo e l’ammorbidente restano nella vaschetta al termine del lavaggio; un bel problema! Ciò significa, infatti, che i detergenti non siano stati utilizzati per la pulizia della biancheria. E allora non resta che ripetere l’operazione. Il contenitore del detersivo è caratterizzato da tre scomparti: uno serve ad ospitare il detersivo per il prelavaggio; il secondo scomparto è dedicato al lavaggio, mentre il terzo all’ammorbidente. Ci sono alcune lavatrici che presentano anche uno scomparto più piccolo per la candeggina ma non tutti i modelli ne sono forniti. I contenitori possono contenere detersivo in polvere o liquido. Naturalmente l’ammorbidente è sempre liquido. Per far defluire il detersivo, è necessario che venga mescolato con l’acqua in modo che poi possa scivolare con maggiore facilità. Il problema del ristagno può essere ricondotto, dunque, alla presenza di poca acqua che non consentirebbe al detersivo di defluire o comunque di farlo solo parzialmente.
Altra possibile causa del ristagno del detersivo potrebbe essere un guasto all’elettrovalvola che trasporta l’acqua alla vaschetta. Se il fluido non raggiunge il detersivo, soprattutto quello in polvere, quest’ultimo potrebbe restare bloccato nello scomparto.
Ancora un altro probabile problema potrebbe essere la presenza di residui vari che vanno ad intasare il passaggio del detergente. Non resta, allora, che estrarre il cassetto del detersivo per pulirlo bene. Il nostro consiglio è utilizzare una spazzola per rimuovere ogni residuo che possa bloccare il passaggio di detersivo o anche dell’acqua.
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La lavatrice va fissata per evitare che durante la centrifuga si vada a fare una vera e propria passeggiata. Non stiamo scherzando, la funzione della centrifuga spinge la lavatrice a continue vibrazioni che tendono a farla spostare dal luogo in cui è stata installata. La prima cosa da fare è regolare bene i piedini dell’elettrodomestico: bisogna avvitarli attentamente affinché la lavatrice non “cammini” e soprattutto perché venga eliminato il dislivello. Se, però, notiamo che la lavatrice vibra ed emette rumori anche quando il cestello è vuoto, allora sarà il caso di dare un’occhiata ai cuscinetti. Potrebbero essere usurati, ahinoi!
A far vibrare in modo sproporzionato la lavatrice durante la fase della centrifuga può essere anche un quantitativo eccessivo di biancheria non posizionato in modo equo. Il cestello potrebbe ritrovarsi ad essere squilibrato da un lato.
Altra possibile causa di troppe vibrazioni e di possibili spostamenti della lavatrice potrebbe essere un guasto al blocco di cemento collocato sulla vasca della macchina. Questa componente serve proprio a bilanciare l’elettrodomestico durante la centrifuga in modo che resti stabile. Se si è registrato un danno, il blocco di cemento va cambiato. Prima di procedere, è il caso di staccare la spina elettrica. Poi si passa a svitare la copertura della lavatrice per rimuovere il vecchio blocco di cemento e metterne uno nuovo.
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Nel corso degli anni si è passati ad un tipo di lavatrice più moderna e tecnologica. La maggior parte degli elettrodomestici dediti al lavaggio del bucato funziona, infatti, oggi grazie ad una scheda elettronica. In passato, invece, sul mercato era possibile interfacciarsi soltanto con lavatrici meccaniche: il funzionamento della macchina era basato su una serie di passaggi meccanici. Chi utilizzava la lavatrice poteva decidere di personalizzare il ciclo di lavaggio; era possibile anche aprire l’oblò per inserire capi di abbigliamento che magari avevamo dimenticato per poi farla ripartire nel punto in cui l’avevamo bloccata. Oggi le lavatrici, invece, entrano in funzione mediante una scheda elettronica su cui risultano fissati i vari programmi e i cicli di lavaggio. Nel momento in cui si decide quale programma far partire, la lavatrice elettronica avvierà il lavaggio del bucato.
Le persone anziane, soprattutto, sono abituate ancora all’utilizzo di lavatrici meccaniche perché più restie ad ad interfacciarsi con modelli più moderni ed avanzati tecnologicamente. C’è da dire comunque che le lavatrici meccaniche sono andate man mano a scomparire.
Per renderti conto di che tipo di lavatrice si possiede tra le proprie quattro mura, basta dare un’occhiata al programmatore: nel caso di lavatrice elettronica ruota in senso orario e antiorario, il programmatore di una lavatrice meccanica solo in senso orario. Se provi a girarlo nel senso opposto, si rompe.
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Quanto consuma una lavatrice sul piano energetico è una delle domande più gettonate quando si decide di acquistare questo elettrodomestico. Ormai i produttori hanno il dovere di rendere noto il consumo complessivo, e non solo, della lavatrice in modo che l’acquirente possa esserne a conoscenza e mettere a confronto le varie macchine presenti sul mercato prima di affrontare la spesa. Proviamo a fare un esempio in modo che tutto possa apparire più chiaro. Il consumo energetico di una lavatrice in un anno equivale a circa 250 kWh all’anno. Naturalmente se volessimo andare nei dettagli il consumo energetico cambierà a seconda del programma che abbiamo scelto e del carico della lavatrice che può essere pieno e parziale. Costi differenti anche in base alla temperatura: 40, 60 gradi.
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Rappresenta sicuramente il peggiore avversario per una lavatrice. Ma non solo. Il calcare è l’antagonista per eccellenza nel caso in cui si faccia uso di elettrodomestici in casa. Usare una lavatrice, ma anche una lavastoviglie, significa in molti casi averne a che fare. Il calcare tende ad attaccare la resistenza elettrica, il cestello, le tubature di una lavatrice, andando poi gradualmente a comprometterne il loro funzionamento. Il deposito di calcare va man mano, infatti, a danneggiare le varie componenti dell’elettrodomestico. Spesso le criticità che vengono registrate non sono nemmeno facilmente risolvibili.
La presenza di calcare nella lavatrice, non solo crea danni ai vari pezzi, ma compromette anche l’efficacia del detersivo. In questi casi l’unica soluzione è aggiungere maggiore sapone per il bucato in modo che a pagarne le conseguenze non siano i capi di abbigliamenti riposti nel cestello.
Una volta che abbiamo visto quali tipi di danni può comportare la presenza di calcare per una lavatrice, passiamo a vedere come risolvere il problema. La soluzione più semplice è quella di utilizzare qualche prodotto anticalcare, facilmente reperibile nelle attività commerciali. Questi detergenti vanno inseriti nella vaschetta del detersivo.
Se non intendete spendere molto denaro, provate con il bicarbonato. Basta metterne un cucchiaio prima di un ciclo di lavaggio. Stesso copione per aceto, succo di limone o anche acido citrico. Questi vanno aggiunti nello scomparto riservato solitamente all’ammorbidente: l’aceto e il succo di limone possono essere miscelati anche con l’acqua. Per l’aceto basta aggiungere due bicchierini; per il succo di limone ne basta pure soltanto uno. L’acido citrico si può trovare in vendita sia in polvere che come granuli: va sciolto nell’acqua prima di utilizzarlo per combattere la formazione di calcare nella lavatrice.
Altra possibile soluzione è quella che prevede l’uso di un magnete che abbia una funzione anticalcare: va messo sul rubinetto utilizzato per il carico dell’acqua della lavatrice. Questo accessorio è in grado di contrastare la presenza di calcare e di rendere l’acqua meno dura. Anche l’azione del detersivo sarà nuovamente più efficace e non sarà dunque necessario aggiungere più detersivo per lavare il nostro bucato. Insomma – è il caso di dirlo – si prendono due piccioni con una fava.
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Non è un problema ricorrente, ma capita qualche volta. Compri una lavatrice nuova, la porti a casa e quando rimuovi l’imballo, ti accorgi che nel cestello c’è dell’acqua. Strano, no? Ancora peggio poi se apriamo lo scomparto dei detersivi e anche lì ritroviamo dell’acqua. Tanti gli interrogativi che ci assalgono in quei momenti. “Sarà stata già utilizzata la nostra lavatrice?”, è una delle tante domande che ci si pone. In effetti sì, ma non per lavare capi di abbigliamento, solo per effettuare una prova. Prima di essere messo in vendita, qualsiasi elettrodomestico viene testato. E’ naturale che la macchina debba essere collaudata prima di finire a casa di un acquirente. L’acqua presente all’interno del cestello potrebbe, dunque, significare che l’elettrodomestico è stato utilizzato. Ora però tocca a noi vedere se la macchina funziona correttamente.
Il primo passo da fare è sbloccare la lavatrice. Bisogna rimuovere i fermi che vengono inseriti nella parte interna della macchina per evitare danni alle sue componenti durante il viaggio o anche nelle fasi che precedono l’installazione. I blocchi sono solitamente tre o quattro. Vanno tolti tutti perché in caso contrario la lavatrice, durante la fase di lavaggio del bucato, potrebbe subire qualche danno dato che la crociera è totalmente serrata. Dopo aver rimosso i vari bulloni, bisogna procedere con l’installazione della macchina. Come step finale va inserita la presa elettrica. Ora provata la lavatrice e incrociamo le dita.
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Un altro problema che può registrarsi durante l’utilizzo di una lavatrice riguarda il carico dell’acqua.
La normalità prevede che l’acqua venga caricata all’avvio dell’elettrodomestico prima che si proceda con il lavaggio del bucato. Ti puoi rendere conto del livello quando osservi dall’oblò la presenza dell’acqua all’interno del cestello della lavatrice. Nelle vecchie macchine il livello dell’acqua saliva anche di parecchio. Se si verifica il problema, bisogna intervenire. Se la lavatrice, infatti, carica troppa acqua, quest’ultima finirà per fuoriuscire e danneggiare anche le componenti della macchina. A rischio c’è sicuramente la parte elettronica.
Cerchiamo allora di andare al sodo e di trovare i dovuti responsabili. Una lavatrice che carica sempre acqua può avere due problemi: uno all’elettrovalvola, l’altro al pressostato. L’elettrovalvola ha la funzione di bloccare l’ingresso dell’acqua; questa componente è collocata nelle vicinanze del tubo di carico. Se si danneggia o si rompe, la valvola è sempre aperta e non svolge più il suo compito, ossia quello di bloccare il carico dell’acqua. Ecco che la lavatrice caricherà sempre acqua. Per fare la prova del nove ed avere la conferma che il problema sia legato all’elettrovalvola, basta vedere se all’interno della lavatrice c’è sempre acqua, nonostante sia spenta. Se la risposta è affermativa, è il caso di sostituire questa componente. Altra possibile origine dell’eccessivo carico di acqua è un guasto al pressostato. Questa componente ha la funzione di regolare l’ingresso nella lavatrice di una certa quantità d’acqua: se il pressostato si rompe, è chiaro che non riuscirà a stabilire il giusto livello d’acqua che può accedere nella macchina e ciò comporterà un eccessivo carico di liquido nel cestello. Nelle lavatrici più tecnologiche può capitare che sia la componente elettronica a fermare l’entrata dell’acqua e a fungere da barriera. Sarà comunque sempre il caso di intervenire definitivamente e di cambiare la componente guasta all’origine del problema. Nel caso delle lavatrici meccaniche non ci saranno rimedi temporanei: l’acqua continuerà ad entrare e nel caso a fuoriuscire pure dal cassetto del detersivo fino a quando l’elettrodomestico non sarà spento.
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Sono tanti i motivi per i quali una lavatrice potrebbe non funzionare in modo corretto. Andiamo per stadi ed analizziamo per bene ogni componente. Una delle ragioni per le quali la lavatrice fa il suo dovere è la presenza di un filtro pulito. Il filtro va infatti sgrassato con una certa regolarità e in particolare dopo il lavaggio di capi di abbigliamento di lana che tendono a rilasciare nel cestello numerose fibre. La presenza dei residui di tessuto così come dello sporco nel filtro compromettono il lavaggio del bucato e diminuiscono al contempo il passaggio dell’acqua. Una lavatrice non funziona correttamente anche quando l’acqua è dura. Ciò comporta la presenza di macchie ed aloni sugli abiti. Cosa fare? Semplice, bisogna addolcire l’acqua. Si può fare aggiungendo additivi nell’acqua o installando proprio un addolcitore. Per misurare la durezza dell’acqua ci sono in vendita particolari accessori.
Spesso anche dalla qualità del detersivo e dalla sua quantità può dipendere la buona riuscita o meno del bucato. Noi consigliamo sempre di usare le dosi indicate sulle confezioni. Se l’acqua è molto dura, sarà il caso di utilizzare più detersivo.
Ultimo possibile “nemico” di un bucato perfetto è sicuramente il calcare. I depositi si vanno a creare su varie zone della lavatrice ed ostacolano la sua funzionalità. Le conseguenze della formazione di calcare in un simile elettrodomestico non sono di poco conto: il funzionamento della macchina viene compromesso; si ha un consumo eccessivo di energia elettrica e le parti metalliche tendono a corrodersi finché non si rompono totalmente. Non resta che procedere con un attacco forte contro il calcare: vanno utilizzati prodotti anticalcare perché la lavatrice possa durare più a lungo. Nella vaschetta del detersivo va inserito aceto o succo di limone almeno una volta al mese. Et voilà le incrostazioni andranno a scomparire.
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La lavatrice, così come ogni altro elettrodomestico, deve essere ben tenuta perché possa durare a lungo. Una delle azioni da non compiere, ma che puntualmente viene fatta da tanti, è quella di lasciare il bucato nella lavatrice per ore intere. E se lasciamo chiuso anche l’oblò la frittata è fatta. Spesso sarà il tanfo a farci capire che non va fatto. Se siete stanchi e proprio non ce la fate a stendere il bucato, allora riponetelo in una bacinella ed evitate di lasciare la biancheria chiusa nella lavatrice. Avere un elettrodomestico pulito significa farlo durare nel tempo.
Una lavatrice ben tenuta ci consentirà anche di avere un bucato lindo e profumato. I nostri nemici dovranno essere i depositi di calcare, i batteri, i residui di fibre tessili ma anche di detersivo. I nostri alleati, invece, saranno l’aceto, il succo di limone, il bicarbonato e soprattutto la nostra tenacia.
Partiamo dalla pulizia del cestello che è in acciaio: procediamo, ogni mese, ad un lavaggio a vuoto e ad alta temperatura. Possiamo versare direttamente nel cestello della lavatrice un bicchiere di aceto di vino bianco. Un altro pochino lo aggiungiamo nello scomparto dei detersivi.
L’aceto rappresenta un valido alleato per contrastare la formazione di cattivo odore nella lavatrice. E se vogliamo che l’effetto abbia una durata prolungata allora mescoliamo l’aceto con un po’ di bicarbonato di sodio. Mi raccomando: non lasciate mai il bucato per ore intere all’interno del cestello. Ciò potrebbe comportare la formazione di muffa e la fuoriuscita di un profumo poco gradevole. L’oblò va infatti lasciato sempre aperto quando la lavatrice non funziona in modo tale che possa passare aria.
Altre componenti della lavatrice che vanno pulite con regolarità per evitare la formazione di muffa e batteri sono la guarnizione e la gomma. Il primo consiglio che ci sentiamo di darvi è quello di asciugare sempre – dopo ogni bucato – sia il cestello che le guarnizioni. In questo modo non ci saranno ristagni di acqua. Poi mescoliamo acqua e bicarbonato o anche succo di limone ed aceto e con uno spazzolino dedichiamoci alla pulizia della gomma. Altra parte fondamentale della lavatrice da tenere sempre pulita è il filtro dello scarico dell’acqua. La sua manutenzione può essere effettuate anche una sola volta all’anno ma non dimenticatelo. Il filtro va rimosso per la sua pulizia quando l’apparecchiatura è spenta e dopo aver chiuso per bene l’acqua. Una volta estratto dalla lavatrice (è posizionato nella parte frontale ndr), il filtro va messo sotto l’acqua del rubinetto. Poi con acqua e bicarbonato e l’ausilio di uno spazzolino si prova a rimuovere ogni residuo di sporco. Se fosse necessario, il filtro dovrà essere immerso in una bacinella con acqua e aceto per qualche ora. Questa stessa “ricetta” va utilizzata pure per pulire e rimuovere lo sporco dall’apposito scomparto del detersivo e dell’ammorbidente. Insomma i prodotti naturali ci vengono incontro in ogni situazione. Solo in caso di sporco persistente, bisognerà rivolgersi ad un’attività commerciale per l’acquisto di qualche prodotto chimico.
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Non c’è niente da fare: se volete avere un bucato perfetto, la prima regola da seguire – sempre e comunque – è quella di dividere i capi di abbigliamento da lavare in base al tessuto e al colore. I panni bianchi vanno divisi da quelli neri e da quelli colorati. Inoltre altra importante distinzione è quella che deve essere fatta in base al materiale dei vostri indumenti: vanno separati i capi in cotone, i capi in lana, i capi in seta, eccetera.
Occhio, naturalmente, anche alle etichette. La maggior parte degli indumenti riporta sulle targhette importanti indicazioni pure per il lavaggio. Viene sempre indicata la temperatura ideale così come la modalità di lavaggio da effettuare.
I capi di abbigliamento vanno inoltre lavati sempre al rovescio affinché non si rovinino. Di grande rilevanza pure il prodotto che viene utilizzato per fare il bucato. Noi consigliamo sempre detersivi ecosostenibili che non danneggino l’ambiente, né la nostra pelle. Importante di tanto in tanto aggiungere pure qualche disinfettante in modo da debellare i batteri anche quando il lavaggio avviene a basse temperature. Un aiuto dalla natura ci arriva direttamente dal bicarbonato di sodio che è un disinfettante ecologico. Va usato pure per rimuovere ogni traccia di cattivo odore: va mescolato con il succo di limone. Il composto va preso e strofinato su alcune parti degli indumenti per sporchi per rimuovere le macchie.
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Utilizzare la lavatrice e risparmiare sulla bolletta energetica è possibile. Ci sono alcune regole da seguire per evitare di stropicciarsi gli occhi all’arrivo del conto da saldare. La prima norma da rispettare è mettere da parte le vecchie lavatrici, che consumano tanto, e comprare un modello più nuovo. Una volta giunti nel negozio, controllate per bene l’etichetta che indica la classe energetica della macchina e il suo consumo.
I prodotti più consigliati sul fronte dell’efficienza e del risparmio sono quelli di classe A. In vendita ci sono modelli di classe A+++. Si tratta di elettrodomestici più cari ma che consentiranno nel tempo un risparmio di energia elettrica. La spesa, dunque, si ammortizza negli anni.
Un altro aspetto da prendere in considerazione quando si decide di acquistare una lavatrice è la presenza di un marchio di certificazione europea che ci assicura che il prodotto in vendita sia in regola con la normativa vigente. Una volta installata la lavatrice in casa – per risparmiare energia – dovete fare attenzione al carico. Il consiglio degli esperti è quello di usare la lavatrice soltanto a carico pieno. Occhio pure alla temperatura: le lavatrici funzionano bene a bassa temperatura. Andare oltre i 40 gradi equivale a pagare di più ma anche a rovinare i vostri capi di abbigliamento. Per risparmiare, altra regola importante, è evitare il prelavaggio. Non sempre infatti questo tipo di trattamento è indicato per tutti i capi di abbigliamento. Inoltre si duplica il consumo d’acqua ed aumento anche quello dell’elettricità. E non è affatto quello che noi vogliamo!
Per evitare un dispendio di denaro, fate attenzione anche alla manutenzione della lavatrice. Sia il filtro che il cassetto del detersivo vanno sempre puliti. Bisogna far fronte ad ogni possibile formazione di calcare: i depositi di muffa e batteri sono pericolosi per la nostra amata lavatrice e possono comprometterne nel tempo il funzionamento. Suggerito pure l’utilizzo della lavatrice nel momento della giornata in cui costa di meno: insomma fate il bucato soprattutto di sera e nei giorni festivi.
E se la vostra lavatrice è dotata pure di un’asciugatrice, evitate di utilizzarla se la vostra intenzione è sempre quella di risparmiare energia e dunque soldi all’arrivo della bolletta. Diciamoci la verità: non c’è asciugatura più soddisfacente per i capi di abbigliamento di quella che avviene in modo naturale, alla luce del sole. Siete tutti d’accordo?
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